una produzione fuse* - Live-media opera
Performance di danza e arte digitale altamente immersiva e multisensoriale in cui l’interazione sincronica fra la coreografia, il corpo della performer e le proiezioni digitali visive e sonore stimolano nel pubblico una profonda empatia, anche rispetto a quanto avviene oltre lo spazio fisico.
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Dökk è una parola islandese che significa buio. In alcune culture l’assenza di luce può essere interpretata come una metafora della vita terrena e della percezione della realtà rappresentata come l’ombra di una luce che non si può vedere ma di cui si può solo intuire l’esistenza. Partendo da questo concetto è stata sviluppata la narrazione attraverso la creazione di dieci stanze che formano un percorso circolare in cui la fine coincide con un nuovo inizio. Il termine stanza può assumere diversi significati: è uno spazio fisico ben definito che isola dal mondo esterno, ma può anche essere immaginata come uno spazio mentale all’interno del quale costruire la propria visione della realtà, o, in ambito letterario, una porzione di una grande poema. Le stanze di Dökk sono il risultato dell’unione di questi significati in un’unica simbologia che accompagna l’intera narrazione. All’interno di questi luoghi della mente sono costruiti universi che evocano diverse fasi della vita. Il palcoscenico diventa uno spazio in cui è possibile perdere la percezione dello spazio e del tempo, un luogo della mente in cui viene ricostruita la realtà come il risultato delle proprie stesse azioni ed in cui ogni gesto ha una conseguenza precisa.
DÖKK
4Quando
Sab 19 Maggio 2018
alle h 21.00
Costo e Target
Gratuito